« L'assenza di ricambio generazionale porta a
una chiusura generale: nell'alta Valbaganza si
contano ormai solo una decina di aziende
agricole » . Nella cerchia ristretta di
attivitą, anche la sua: l'azienda « Montagnana »
. Lui, Franco Ablondi, agricoltore lo č per «
diritto di nascita » , una vita passata a
Ravarano di Calestano allevando vacche e
occupandosi dei campi. Per lungo tempo Franco č
un sostegno, un valido aiuto al papą Luigi e
alla mamma Lea, questo fino all' 87 quando
prende in mano le redini dell'impresa di
famiglia. « I miei possedevano 6- 7 capi, una
dotazione che permetteva allora di vivere
decentemente - ricorda -. Sotto la mia gestione
l'azienda č cresciuta arrivando ai 110- 115
animali di oggi ( di cui 60 in lattazione e il
resto da rimonta) » . In azienda tutto porta il
marchio della certificazione, tanto i campi (
coltivati a prato e in piccola parte a cereali e
concimati esclusivamente con sostanze di natura
organica), quanto l'allevamento. « Si tratta di
una scelta scontata - afferma l'agricoltore -.
In montagna, dove i costi sono superiori, č
necessario concentrarsi sulla qualitą per
rimanere sul mercato » . Nel 2003 si č avuta la
prima produzione di parmigiano reggiano
biologico. Un formaggio, sulla cui cura, Ablondi
sta investendo al massimo. « Teniamo frisone,
brune e meticcie - racconta -. Da anni, attuando
i piani di accoppiamento dell'Apa, stiamo
praticando una selezione per migliorare il
contenuto della k caseina bb nel latte e
potenziare quindi le proprietą del prodotto
finale. Il fatto che da circa nove anni non
acquisto bestiame č per me un motivo d'orgoglio
» . I capi vengono alimentati con metodo
tradizionale, ovvero separando il fieno dai
mangimi, e curati con rimedi omeopatici (
seguiti dai veterinari Marco Ablondi e Bruno
Pogliacomi). |